mercoledì 29 febbraio 2012

Canada, la bicicletta come stile di vita

Non so dire con precisione da quanto tempo avessi voluto visitare il Canada, sicuramente da prima che iniziasse (o forse meglio dire riscoperta) questa forte passione per la bicicletta, grazie anche alla “spinta” di qualche amico in particolare - eh già perché sono convinto che nella stragrande maggioranza di noi tale sentimento per questa “creatura a due ruote” è innato; in alcuni individui è da sempre manifesto (quasi come una malattia conclamata), in altri invece va ricercata nel profondo, ma una volta uscita allo scoperto è come un fiume in piena!


Tornando a noi, dicevamo? Ah giusto il Canada.. da che ricordi io posso solo dire che anche in questo caso il desiderio e la passione per questo stato sono da sempre innati; probabilmente grazie anche a vaghi ricordi di documentari e film, ma soprattutto per l’immagine scolpita nella mia mente della skyline di Vancouver.. la catena montuosa (spesso innevata) che la circonda, un po’ come la nostra Torino, e che caratterizza da sempre la sua immagine nel mondo. Da diverso tempo inoltre Van occupa le prime posizioni nella classifica fra le città al mondo più vivibili (solo nel 2011 ha dovuto cedere la prima posizione a Melbourne) per cui un motivo in più per viverla.
A marzo 2011 finalmente prenoto il biglietto aereo, o meglio i biglietti, sì perché fra le città che volevo visitare oltre a Vancouver c’è anche Montréal, nel Québec francese, dove vive una cara amica conosciuta nel 2003 a Londra per cui, viste le distanze di questo stupendo ed immenso stato, ho dovuto programmare alcune tappe per me fondamentali in circa quindici giorni di vacanza. Per la verità la parte che più volevo esplorare era in ogni caso il British Columbia e le tappe segnate in rosso sulla mia cartina virtuale erano: Vancouver, Vancouver Island e la città di Victoria capitale della British Columbia, e chiaramente Whistler, la “mecca” della mtb.
E’ giunto il momento di partire, c’è emozione e curiosità per tutto ciò che mi aspetta in questa vacanza di soli quindici giorni ma che certamente varranno molto molto di più.







Prima tappa: Montréal, Québec

Arrivato a Montréal ho già un piccolo assaggio di quella che è la cordialità canadese, sono ospite della mia amica Mira che condivide il suo appartamento con altre due ragazze. La cena, a base di pesce, è a dir poco squisita. Chi ha detto che si mangia bene solo in Italia??? Dopo cena usciamo in un locale per mangiare un dessert e bere qualcosa.


Il giorno successivo esco con Mira che si presta per farmi da guida e visitare il meglio della città. Il mezzo di trasporto? Ovviamente la bicicletta! Sì perché il bike sharing qui funziona davvero. Attraverso una “chiavetta” dal costo annuale di 78 dollari canadesi (circa 58 euro) puoi usufruire del servizio tutti i giorni a sessioni di 45 minuti, scadute le quali hai la facoltà di continuare a pedalare per ulteriori 45 minuti dopo una piccola pausa di circa 1 minuto. Qui le bici del bike sharing le chiamano bixi (un gioco di parole fra la parola bicycle e taxi). Visitiamo il famoso mercato Jean-Talon Market, passando anche attraverso il quartiere italiano Petit Italie, per poi puntare verso il centro città.

Mira pronta a partire - Jean-Talon Market




bixi stands


Da subito la sensazione di pedalare in questa città è davvero unica; a nostra disposizione chilometri di pista ciclabile, larghe corsie dedicate ai ciclisti ed una infinità di persone a godersi la domenica in bicicletta. Oltre alle famiglie tutte al completo su due ruote incrociamo anche una gara amatoriale molto easy (quella competitiva era già conclusa) – senza alcuna fatica raggiungiamo il centro città.


una delle tante aree dedicate ai ciclisti a due passi dal centro storico




famiglie su due ruote




gare non troppo competitive.. ma lo spirito è quello di godersi la domenica in bici prendendosi pieno possesso della città





Mira fa da guida turistica


Montréal è una città incantevole, molto elegante, probabilmente la più europea fra le metropoli canadesi. Una delle primissime cose che noti quando entri in questa città sono le case (diciamo quelle in ‘vecchio stile’), con le loro scale esterne in ferro battuto, un po’ ripidine, ma molto molto caratteristiche. In quest’area del Canada, e a Montréal in particolar modo, gli inverni sono molto rigidi e quando cade la neve non si parla di centimetri ma di metri, da qui probabilmente l’esigenza di costruire in questo modo le case. Presumibilmente il piano terra durante gli inverni veniva ‘dimenticato’ e ci si rifugiava tutti ai piani superiori. Fotografando quasi come un turista giapponese per la prima volta in visita al Colosseo noto anche alcuni contrasti davvero vistosi, edifici storici come le chiese affiancate a grattacieli modernissimi.

in un quartire di Montréal una delle tante abitazioni con le scale esterne che portano ai piani superiori



contrasti architettonici


Il centro storico poi è magnifico, una volta arrivati si parcheggia la bici nei bixi stands e puoi tranquillamente passeggiare nell’area pedonale con negozi, cafè, ristoranti di ogni genere e gusto e turisti da ogni parte del mondo.

un artista di strada, veramente bravo, in grado di intrattenere numerose persone per tutta la durata del suo spettacolo


L’aperitivo quest’oggi lo prendiamo all’ultimo piano di un grattacielo nel centro di Montréal, dove si trova un bar con piscina da dove si può osservare tutta la città. Un locale in cui alcuni anni fa lavorava la mia amica. Wow!!


Il giorno successivo si replica, per motivi di lavoro Mira non può farmi nuovamente da cicerone e così mi cede la sua chiavetta ed io armato di cartina e bixi faccio nuovamente il giro in città.


Vancouver mi aspetta, saluto la mia amica e Montréal, faccio su il fagotto ma è solo un arrivederci! Nel mio travel plan ho previsto di fare tappa ancora qui un paio di giorni prima del rientro in Italia, una scusa per visitare meglio la città ed allo stesso tempo attutire il jet-leg




Vancouver & British Columbia


Finalmente il gran giorno è arrivato. Il viaggio in aereo è un mix di sensazioni che si arrovellano nello stomaco, e ancor di più avvicinandoci alla meta quando l’aereo inizia a scendere di quota e sopra di noi la catena montuosa delle Rocky Mountains (the Rockies per gli amici), che spettacolo!



Il primo impatto con la città di Vancouver (Van per gli amici intimi) è a dir poco stupendo, aspetto il ricongiungimento famigliare con i miei bagagli in aeroporto (zaini da montagna ovviamente) e faccio il ticket con la Skyline, il nuovissimo treno rialzato che collega l’aeroporto di Vancouver con il centro città. Il tragitto è tutto da gustare in quanto dal treno riesci a vedere tutta la skyline, da una parte le montagne che si inarcano attorno alla città, quasi a proteggerla, dall’altra il mare.. cosa chiedere di meglio?



vista dal treno Skyline che collega l'aeroporto di Vancouver con la città


Prendo posto a sedere e davanti a me una scritta inequivocabile che sento quasi come segno premonitore per ciò che mi aspetta durante il viaggio, d’altro canto mi fa anche capire quanto valore e rispetto venga dato a chi decide di muoversi in bici da queste parti.



Arrivato in centro, cartina alla mano, cerco di orientarmi e raggiungere l’ostello (rigorosamente non prenotato) ma che mi ero segnato sulla guida. Anche qui ho immediatamente modo di imbattermi con la cordialità dei canadesi, nemmeno un minuto con la city map in mano e subito arriva qualcuno per cercare di darti indicazioni, ed allora mi incammino verso l’ostello chiacchierando con un signore che mi spiega inoltre che son capitato nel momento giusto, alzo lo sguardo e una folla davanti a noi di tifosi di hockey che ha invaso le strade del centro città. Sono i tifosi dei Canucks, la squadra di Hockey di Vancouver che quest’oggi ha giocato e perso gara 2 della finale di NHL (sostanzialmente la NBA dell’hockey). Questo sarà uno dei tanti temi che accompagnerà la mia permanenza qui nella Beautiful British Columbia, in quanto mi aspettano altre gare di questa finale di NHL fra i Canucks Vancouver e Boston, qui la gente è a dir poco impazzita in quanto non vincono il trofeo ormai da nove anni.



L’ostello è molto friendly, tanti ragazzi da tutto il mondo passano di qui, chi per trovare lavoro in città e magari fermarsi, chi per usarla come trampolino di lancio per visitare le meraviglie di questo angolo incantevole del Pianeta.

Nei giorni successivi ne approfitto per prendere confidenza con la città, visito il centro, musei e quartieri caratteristici fra cui China Town. La comunità asiatica, e quella cinese in special modo, qui a Vancouver è rilevante. Sicuramente Van, paragonata a Montréal, ha meno spazi dedicati ai ciclisti soprattutto nel centro città, inoltre il bike sharing non ha ancora preso piede seriamente, però devo dire che il numero di ciclisti è comunque elevato e non sembra troppo difficoltoso utilizzare le due ruote, anzi!

questa immagine ha un significato molto particolare, che racchiude in se tante cose..


l'ingresso nella China Town

Anche qui preso dalla foga è un continuo di scatti, la città mi piace molto ma è totalmente diversa da Montréal, l’influenza degli Stati Uniti si tocca quasi con mano e Seattle è praticamente a 3 ore di auto.


Non poteva mancare una camminata all’interno dello Stanley Park, un parco immenso e meravigliso, con una flora rigogliosa e tante specie animali; una volta addentrato nel parco sembra difficile anche solo immaginare di essere in città, sia per l’estensione che per la vegetazione circostante, capace di attenuare i noiosi rumori metropolitani.
Ai confini del parco poi, lungo tutto il perimetro di circa 10 km, non poteva mancare una pista ciclabile con corsie dedicate anche ai runners cittadini.. davvero un posto unico per fare sport! (le strade e sentieri ciclabili raggiungono complessivamente 22 km).
La giornata non è delle migliori, inizia a piovigginare ed allora cerco di ritornare verso la fermata del bus, ci sarà sicuramente un’altra occasione per godersi questo stupendo angolo di natura.





alcune immagini all'interno dello Stanley Park.. i suoni della natura nascondono i rumori della metropoli



ai margini dello Stanley Park le corsie dedicate a ciclisti e runners a percorrere tutto il perimetro del parco per circa 10 km. Un pizzico di sana invidia per chi sta correndo, ma mi consola il fatto che Whistler si avvicini!!



E’ giunto il momento di fare nuovamente i bagagli, Whistler mi sta aspettando; per chi ancora non conosce questa località può prendere a riferimento per esempio Les Deux Alpes in Francia e moltiplicarla per mille! Davvero un paradiso per gli appassionati della mountain bike e, in generale, di tutti gli sport possibili da praticare all’aria aperta. E’ finalmente giunto il momento di entrare a contatto ed assaporare una fetta della Beautiful British Columbia!




...continua!

3 commenti:

  1. Non hai modo di quanto mi ha preso il racconto ....sbrigati a scrivere la seconda parte

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    1. agli ordini Capo! sai che manca la parte più bella, vero?! ;)

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  2. Bella relazione, bei posti attendo il seguito

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